MOB DZe 6/6

L’intero comitato della SGEG augura ai nostri soci e amici buona fortuna e tutto il meglio per il nuovo anno 2025.

Avevamo iniziato la sezione “Storie di ferrovia” tre anni fa, in modo che la nostra homepage potesse presentare regolarmente qualcosa di nuovo e non rimanere invariata per mesi e mesi, come accadeva in precedenza. Ci auguriamo che questo sia stato apprezzato anche se i riscontri sono stati pochi. A differenza di quanto previsto in origine, però la sezione è purtroppo diventata in gran parte un “one man show”. Non dovrebbe rimanere così! Vorremmo quindi ribadire che è aperta a ogni fotografo e autore e chiedere la vostra collaborazione!
Come dimostrano le circa 30 storie finora pubblicate, quasi tutto è possibile. Di norma, la storia deve risalire ad almeno 25 anni fa e avere un legame con la Svizzera. L’ideale sarebbe fornirci direttamente una storia illustrata (word o jpg). (È sufficiente una sola lingua; continueremo a organizzare le traduzioni). Se non avete voglia di scrivere, inviate semplicemente delle foto con qualche nota. Creeremo poi un testo. Forse volete scrivere qualcosa su un grande evento, ma non avete foto. Nessun problema: cercheremo di trovare qualcosa di adatto… Tra l’altro, le foto le foto vengono pubblicate riducendone le dimensioni a 200kB, quindi copiare non porta a molto.

Importante: dovete possedere i diritti del testo e delle immagine e autorizzarci a pubblicarli sulla homepage!

Vi prego di contattarmi utilizzando il modulo allegato.
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Veniamo alla storia di oggi: il 26 aprile 1981, l’AGMT (la associazione ginevrina del museo del Tram) organizzò un viaggio fotografico sulla linea della MOB. Sebbene si stesse avvicinando un fronte di maltempo, c’erano buone ragioni per sperare che il viaggio fotografico avrebbe potuto beneficiare ancora di tempo soleggiato come desiderato. Purtroppo, il maltempo si è spostato un po’ più velocemente del previsto e, già durante il viaggio di ritorno con il treno merci speciale composto da DZe 6/6 2001 + Bi 42 + Gk 558 + 553 + 563 + 515 + 529 + 560 + 526, arrivati a Montbovon ha iniziato a cadere una gelida pioggia. Più salivamo verso Les Cases, più la pioggia si trasformava in fiocchi di neve. Ciononostante, non sono mancate le soste fotografiche e qualche coraggioso è sceso dal treno. Le foto di questa serie dimostrano che la ferrovia funziona in tutte le condizioni atmosferiche, cosa che (comprensibilmente) non è molto spesso documentata fotograficamente…

Durante la sosta a Les Scièrnes, la pioggia battente cominciò lentamente a trasformarsi in neve e le nuvole scure ridussero notevolmente la luce… Credo che la foto abbia un fascino particolare nonostante questo, o forse proprio per questo… 27.04.1981 Foto: Edi Meier, Bülach
Durante la sosta fotografica ad Allières, la neve ha iniziato a fare capolino. Fortunatamente riuscimmo a scendere dal treno su un pezzo piano per poi aspettare che il treno arretrasse per mettersi in posa nella curva. Non sarebbe stato possibile risalire la ripida massicciata della ferrovia coperta di nevischio… I vecchi pali della linea aerea di legno sono bellissimi, come abbiamo visto anche nell’ultima storia (GFM 106 con spazzaneve). 27.04.1981 Foto: Edi Meier, Bülach
Dopo il tunnel di Jaman a Jor è arrivata la grande sorpresa. Ci siamo trovati in un paese delle meraviglie invernale. Era già abbastanza buio e abbiamo dovuto lottare con tempi di esposizione lunghi e diaframmi aperti. A mio parere, però ne è valsa la pena. Trovo lo scatto molto suggestivo, ed è per questo che ho scelto questa storia per inaugurare l’anno e darvi un consiglio per il nuovo anno: Non lasciatevi mai scoraggiare dalle circostanze avverse! 27.04.1981 Foto: Edi Meier, Bülach

Per commenti e aggiunte a questa storia ferroviaria, si prega di contattare il nostro Vicepresidente Edi Meier. Grazie per il vostro aiuto.

 

Torniamo alle storie della ferrovia.